“La Basilica di Massenzio“.
Contenuta nella raccolta “Vedute di Roma” ritrae l’aspetto dei resti della Basilica di Massenzio e Costantino nel 1760 c.
Dalla metà del ‘600 sino all’800 era di moda svolgere un viaggio in Italia, sulle tracce dell’antica cultura classica, questo viaggio prendeva il nome di “Grand Tour” (le radici di quell’arte romantica che di li a poco arriverà la possiamo, a mio parere, già trovare qui. Goethe stesso scriverà proprio del suo viaggio in Italia). Attorno ad esso fiorì in Italia una densissima produzione di veri e propri souvenir che andavano dalle rappresentazioni su tela/incisioni e acqueforti alla produzione di oggetti e fake per cui i Granturisti (appartenenti alla nobiltà e all’alta borghesia) andavano pazzi.
Nel caso delle rappresentazioni delle rovine spesso gli artisti si prendevano delle licenze tese ad esasperare la monumentalità soverchiante rispetto all’umano, simbolo della monumentalità della cultura che le generò.
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